
Correva l'anno...1945/46
E' già inverno, un inverno di fine guerra. Tutti sognavano quella pace di cui i cuori avevano sete, tanta sete.
Papà ha desiderato che ci facessimo fotografare perchè stavamo per partire, lui ed io, per Milano.....
In cerca di lavoro per papà e di una casa per l'intera famiglia, quando ci saremmo riuniti.
Avevo 5 anni. Ero una bamboccetta, come si può essere a quell'età.
Se volessi aggiungere una nota di colore per sottolineare quella tenera età, potrei dire che la mamma mi pettinava con le treccine legate con un nastro rosa.
Tra i pochi desideri femminili di quel mio tempo acerbo, c'era quello dei capelli lunghi e delle trecce.
Le trecce le avevo, in cima al capo: due treccine mingherline che non appagavano il mio sogno.
La mia mamma non si interrogava e soprattutto non chiedeva il mio parere: lei sapeva pettinarmi così e così sarei rimasta.
"Bimba dalla dura cervice"! e io la testa dura l'avevo già a quel tempo.
Se non potevo averne di vere...allora me ne attaccavo di posticce!!!
Quando la stagione mi raccontava che il granoturco era pronto, andavo nei campi a strappare dalle pannocchie le lunghe barbe canapose e le intrecciavo, nella finzione di capelli attaccandole dietro la schiena.
Il risultato non era eccezionale ma io avevo due belle, rosse appendici.....!
E se vi fosse rimasto qualche dubbio sulla mia fantasia, datemi la vostra mano e, mentre voi correte, io camminerò lentamente e insieme sogneremo di fare un bel girotondo attorno al corno della luna, seminando stelle come coriandoli di luce: stelle filanti per un carnevale luminoso e stupendo, tutto per noi, per il nostro arrivo e il nostro riposo.
Faremo qualchecosa che determini il giorno, lo renda memorabile e gioioso, come vivere l'estate all'ombra di mille alberi da frutta... saranno carichi di frutta carnosa e rossa........perchè...".avremo dato frutto!!!" con la misericordia del Signore.