
Padre, fratello ed amico
apri i nostri cuori a Cristo
sostieni il nostro impegno
in questa società.
Padre, fratello ed amico
apri i nostri cuori a Cristo
sostieni il nostro impegno
in questa società.
Questa poesia è dedicata ai tanti, troppi, bambini morti, tra le mie braccia, di leucemia o di qualche altra rara malattia tropicale, quando ero cappellano in America Latina.
Dio, quando si fa sera,
ama passeggiare tra i fiori del suo giardino.
Pare estasiato dai mille colorie ne assapora il delicato profumo.
Accarezza con la mano,
un garofano bianco,
e, dolcemente, lo chiama per nome.
Era, Diego,tanto piccolo tra i piccoli,
e in quel giardino è tra i fiori più belli.
Quella rosa, che par d'oro,
è certamente Isabella,
che, prima di morire, parlava con Gesù,
e lo chiamava Amico.
Si ferma, Dio, a contemplare
la candida bellezza di un giglio,
che ricorda il sorriso luminoso di Sergio.
Con lui la stanza si riempiva di luce e
con gli occhi pieni di cielo sorrideva e
consolava la sua mamma.
Sergio era arrivato a profumare il giardino
pochi giorni dopo aver ricevuto
il soffio dello Spirito.
Ecco, Dio si sofferma
a quella aiuola dai mille colori,
c'è il vispo Francesco,
dagli occhi furbi e il cuore sempre contento,
e quel mughetto è Ariel, batuffolo bianco di neve,
e Jamira, viola mammola dai mille riflessi,
che profuma delicata il paradiso
dilettando così il cuore di Dio.
E poi Daniel, Ramiro, Gonzalito
formare un girotondo di petali festosi,
e far da cornice all'azzurro fiordaliso.
Occhi neri e spirito indomito ecco Juanito,
che tanto amava ridere spandendo gioia tra i compagni
nei bianchi lettini dell'ospedale.
Ora sorride al passaggio del Signore
e gli strappa il più bel sorriso che si abbia mai visto.
Miei bimbi: lucciole colorate, stelle d'oro
che illuminate il sentiero
dove Dio cammina, quando si fa sera.
Tu, giovinezza mai perduta,
che rimani in fondo all'essere, più bella ora di prima,
giovinezza che ami,
e non pensi esser amata:
ad ogni fiore che sboccia o frutto che rosseggia,
al Dio dei campi e delle stirpi
rendi grazie in cuore
Quanto sono amabili le Tue dimore mio Re e mio Dio
Ogni morte è crudele, perchè niente è più triste d'un gran fuoco che si spegne.
Per amore del Tuo nome, nome
che a nessun altro degli uomini
sotto il cielo
è dato, per essere salvi:
lo Spirito stesso ci aiuta
nelle nostre debolezze,
e intercede per noi,
con gemiti inesprimibili.
Per i teneri aneliti del Padre,
le ferite sanguinanti del Figlio,
i gemiti inesprimibili dello Spirito,
porgi l'orecchio, Signore
abbi misericordia, Signore,
Signore, ascolta e fa':
non procastinare, per il tuo amore,
o mio Dio.
Camminare con Cristo significa abbandonarsi a Lui, non aggrapparsi a Lui.
Chi si aggrappa ha sempre paura; chi si attacca a Gesù Cristo, ai Santi, al Signore, al Padre eterno è perchè ha paura. Deve dubitare un po' della sua fede.
Ci sarà anche della fede, ma c'è tanta mistura di umanità.
Andare insieme con Cristo, mettersi alla sua sequela, significa soprattutto abbandonarsi a Lui e lasciarsi cullare dalle Sue mani.
Mio Dio sono risorto, e sono ancora con Te!
Dormivo e giacevo come morto nella notte.
Dio disse "Sia la luce", ed io mi sono svegliato.
Sono in piedi e comincio il giorno che comincia.
Padre mio, che mi hai generato prima dell'aurora
mi metto alla Tua presenza.
Il mio cuore è libero,
il corpo e lo spirito sono a digiuno.
Sono assolto da tutti i miei peccati
che ho confessato ad uno ad uno.
Sono come un essere innocente
nella grazia che Tu mi hai concesso.
La stella del mattino
brilla solitaria nell'immenso oriente
deserto e nuovo.
Il custode del mattino manda il suo canto,
la Maddalena si affretta al Sepolcro.
Il tempo è breve, il sole sarà subito alto:
affrettiamoci al nostro lavoro.
E' dono dello Spirito capire che in un preciso giorno, preciso momento, della nostra vita, in noi è avvenuto l'Incontro. L'incontro che ci ha mosso, che ci ha fatto dire "TU, Cristo". E' come un SEME. E' l'inizio di una realtà nuova, che dovrà svilupparsi. Che, come dice San Paolo, coincide con un modo nuovo di capire e di amare, di vegliare e dormire, di vivere e di morire.
E tutto questo è GRAZIA! E come dice Peguy:" La grazia è ancora più misteriosa e più profonda della bellezza. La grazia è ancora più arbitraria, più libera, più sovrana, più perfettamente illogica; come tutto ciò che è donato gratuitamente. Potenza della Grazia. Potenza eterna del Sangue eterno, di un Sangue eterno, quello di Gesù Cristo.
Accogliendo dalle Tue mani la vita,
dalla Tua provvidenza e dalla Tua misericordia ogni cosa,
tutto diventa buono,
tutto è grazia.
A renderci beati ci basti la Tua volontà,
ci basti la certezza della Tua misericordia
e del Tuo dono.
Allora le cose di questo mondo non ci imprigionano,
ma ci liberano.
Sono rivelazione del Tuo Amore di Padre:
e questa è beatitudine.
"Questa cara gioia sopra la quale ogne virtù si fonda, onde ti venne?"
Un famoso filosofo, giorno dopo giorno, si tormentava per cercare il significato ultimo dell'esistenza.
Aveva dedicato alla soluzione di questo enigma i migliori anni di vita e di studio.
Aveva consultato i più grandi saggi dell'umanità e non aveva trovato alcuna risposta soddisfacente alla domanda.
Una sera, nel giardino della sua casa, mettendo da parte i suoi pensieri, prese in braccio la sua bambina di cinque anni che stava giocando allegramente. E le chiese:"Bambina mia, perchè sei qui sulla terra?"
La bambina rispose sorridendo: " Per volerti bene, papà".
Trova un minuto per pensare
Trova un minuto per pregare
Trova un minuto per ridere
Quando il nostro sguardo,
pieno di speranza,
attraversa le onde del mare,
e l'anima si allegerisce
avvertendo sensazioni di sollievo,
in quegli attimi, una voce,
come una dolce melodia,
risuona nella nostra mente
infondendo fede e speranza.
"Nulla di più facile che invecchiare e restare giovani,
basta lavorare nella gioia"
"La giovinezza non è un'età della vita" diceva il generale Mac Artur, "è un'energia emotiva, una vittoria del coraggio sulla rassegnazione".
Non è tanto il suo stato anagrafico a rendere giovane una persona, quanto la sua capacità di meravigliarsi, di tenere sveglio tutto ciò che la può mantenere viva e gioiosa.
Nel Battesimo ogni uomo è concepito di nuovo come figlio nel Figlio.
Da quell'istante che posso dire "Io, ma non più io". Tanto è vero che diciamo che il Battesimo imprime il "carattere". E' qualcosa che succede appunto nel Battesimo e che nessuna cosa può cancellare. Non si può cancellare perchè è un gesto di Cristo che mi prende tutto e mi dice, realizzandolo, :"Tu sei mio". Tu mi appartieni, tu hai deciso, (Beh, i tuoi genitori) chiedendo il Battesimo, di lasciare la tua appartenenza, per appartenere a Me. Per cui "io non sono più io, ma Tu, o Cristo, che vivi in me".
Battesimo di Gesù
Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria.
Giovanni dà il battesimo, Gesù si accosta a lui, forse per santificare colui dal quale viene battezzato nell'acqua, ma anche di certo per per sepellire totalmente nelle acque il vecchio uomo.
Il Battista non accetta la richiesta, ma Gesù insiste.
Sono io che devo ricevere da Te il battesimo (Mt 3,14), così dice la lucerna al Sole, la voce alla Parola, l'amico allo Sposo, colui che è il più grande tra i nati da donna a Colui che è il primogenito di ogni creatura, colui che nel ventre della madre sussultò di gioia a Colui che, ancora nascosto nel grembo materno, ricevette la sua adorazione, colui che percorreva e che avrebbe ancora percorso, a Colui che era già apparso e sarebbe nuovamente apparso a suo tempo.
"Io devo ricevere il battesimo da te" e aggiungi pure, "in nome tuo". Sapeva infatti che avrebbe ricevuto il battesimo del martirio o che, come Pietro, sarebbe stato lavato, non solo ai piedi.
Gesù sale dalle acque e porta con sè in alto tutto l'intero cosmo. Vede scindersi e aprirsi i cieli, quei ciei che Adamo aveva chiuso per sè e per tutta la sua discendenza, quei cieli preclusi e sbarrati come il paradiso lo era per la spada fiammeggiante.
E lo Spirito testimonia la divinità del Cristo; si presenta simbolicamente sopra Colui che gli è del tutto uguale.
Una voce proviene dalle profondità dei cieli, "Questi è il Figlio mio,l'amato: in Lui ho posto il mio compiacimento"; da quelle stesse profondità dalle quali proveniva Chi in quel momento riceveva la testimonianza.
Lo Spirito appare visibilmente come colomba e, in questo modo onora anche il corpo divinizzato e quindi Dio. Non va dimenticato che molto tempo prima era stata pure una colomba quella che aveva annunziato la fine del Diluvio.
Onoriamo dunque in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamo, come è giusto, questa festa.
Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Dio, di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo.
Tutto è stato fatto perchè voi diveniate come altrettanti soli, cioè forza vitale per gli altri uomini.
Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale.
Giungerà a voi, limpidissima e diretta, la luce della Trinità, della quale, finora, non avete ricevuto che un solo raggio, proveniente dal Dio unico, attraverso Cristo Gesù nostro Signore al quale vadano gloria e potenza nei secoli. Amen.
Non ti auguro un dono qualsiasi
ma soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo per svegliarti il mattino
e sorridere alla giornata che ti aspetta,
ti auguro tempo per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo non per affrettarti e correre,
ma per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ma perchè te ne resti per stupirti
e ammirare le creature che il Buon Dio ti ha messo accanto.
Ti auguro tempo per toccare le stelle,
il sole che ti scalda, la pioggia che bagna il tuo viso
e il vento che ti arruffa i capelli.
Ti auguro tempo per sperare e per amare,
anche quel dolore che ti fa respirare piano.
Ti auguro tempo per trovare te stesso
per vivere ogni tuo giorno,
ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo per incontrare Dio,
e pregarLo di benedire la tua vita.
Auguri per un sereno sei gennaio!
L'Epifania, festa cara a tutti i cristiani, è il momento stupendo che ci coinvolge personalmente perchè la Parola di Dio, nei tre brani che la liturgia eucaristica propone, a ben rifletterci, parla di noi.
Noi siamo i discendenti di quei popoli pagani che, come narra solennemente la prima lettura (Is 60,1-6) sono venuti alla fede nell'unico vero Dio, di cui il popolo eletto è stato custode e testimone lungo la storia.
L'evangelista Matteo, vede proprio nei magi che giungono da lontano, provati da tante fatiche, per adorare, Gesù, re dei Giudei, in Erode, che vuol sapere ma solo per uccidere e negli scribi, che sanno, ma non credono, ciò che la Chiesa, nuovo popolo del Signore, vive e vivrà fino alla fine dei tempi.
Preghiamo perchè tutti i popoli accolgano il messaggio evangelico e perchè ogni comunità cristiana, abbia una visione universale della Chiesa e sia pronta ad accogliere i lontani per annunciare loro, sempre e soltanto Gesù.
Se il vostro quotidiano vi appare povero,
non accusatelo. Accusate voi stessi
di non essere abbastanza poeti
da richiamare a voi le sue ricchezze".
E' una questione di sguardo. C'è chi continua a ringraziare la provvidenza anche nel dolore e chi maledice il destino per aver vinto solo un milione al gioco del lotto! Lo sguardo poeta è lo sguardo del bambino e del mistico, che unisce qualcosa di invisibile a ciò che vede e che ha quindi un potere trasfigurante. Chi è ripiegato su se stesso, probabilmente passerà accanto al più bel paesaggio di questo mondo con sguardo distratto, passerà accanto all'anima gemella, o a un avvenimento straordinario senza rendersene conto. A meno che non abbia saputo orientare il proprio sguardo, non abbia accettato la realtà nella sua imprevedibile mobilità, con desiderio. Con la convinzione che non esista a questo mondo un luogo o un avvenimento in cui non possa infiltrarsi e poi dirompere la luce.
L'importante risiede nel tuo sguardo più che nella cosa guardata!
Ti saluto, o Maria, Figlia amatissima dell'Eterno Padre, Madre ammirabile del divin Figlio, Sposa fedelissima dello Spirito Santo. Ti saluto,o Maria, amata Madre mia, mia amabile Maestra, mia potente Sovrana, mio gaudio, mia gloria, mio cuore e mia anima! Tu sei tutta mia per misericordia, e io son tutto tuo per giustizia; ma non lo sono ancora abbastanza. Perciò, di nuovo mi consegno interamente a Te in qualità di eterno schiavo, senza riservare nulla per me o per gli altri.
Se scorgi in me qualcosa che non sia ancora tuo, prendilo subito, te ne supplico, e fatti padrona assoluta di tutti i miei beni per distruggere, sradicare e annientare in me tutto quello che dispiace a Dio, e per piantare, edificare e produrre tutto ciò che a Lui piace.
La luce della Tua fede dissipi le tenebre del mio spirito; la Tua profonda umiltà prenda il posto del mio orgoglio; il Tuo spirito di sublime contemplazione allontani le distrazioni della mia fantasia vagabonda; la Tua continua visione di Dio riempia della sua presenza la mia memoria; l'incendio della Tua carità bruci la tiepidezza e freddezza del mio cuore; i miei peccati cedano il posto alle Tue virtù; i Tuoi meriti siano il mio ornamento e supplemento davanti a Dio. Infine, mia carissima e amatissima Madre, fà, se è possibile, che io abbia il Tuo Spirito per conoscere Gesù Cristo e intendere i Suoi divini voleri, la Tua anima per lodare e glorificare il Signore, il Tuo cuore per amare Dio con amor puro e ardente come Te.